venerdì 17 dicembre 2021

Il restauro delle opere d'arte

 

Cari lettori,

nello studio di questo magnifico argomento ho appreso numerose cose e ho capito l’importanza dell’Arte e non solo. L’Arte, con tutte le sue forme, ci aiuta a capire tanti aspetti della storia dell’Uomo come i contesti in cui hanno operato gli artisti, i progressi e le scoperte tecnologiche e tecniche con cui essi hanno realizzato le loro opere, i cambiamenti del modo di vivere, di pensare, di concepire la bellezza, ecc.

Il nostro patrimonio artistico rappresenta, per questo, un prezioso tesoro che deve essere assolutamente tutelato, protetto e conservato in quanto costituisce la memoria storica di un paese che va tramandata alle future generazioni. L’Art. 9 della nostra Costituzione ci dice proprio questo e ci invita a riflettere sull’importanza dell’Educazione al rispetto del nostro patrimonio e il Codice dei Beni culturali, istituito nel 2004 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha fissato i criteri per la sua salvaguardia. Uno di questi è la Conservazione. Ovviamente pensiamo subito al museo come luogo sicuro di conservazione delle opere d’arte, ma forse non tutti sanno che anche nei musei possono rovinarsi a causa dell’inquinamento dell’aria che penetra dall’esterno, modificando nel tempo il loro aspetto. Ed ecco che hanno bisogno, come quelle all’esterno, di un restauro per essere conservate al meglio nel tempo. Per restauro si intende un’attività legata al: recupero, ripristino e conservazione di manufatti storico-artistici, senza alterarne la storicità, come dice Cesare Brandi (storico dell'arte e padre della teoria che è alla base della scuola italiana di restauro). Il restauro ha anche un’importante ruolo di preservazione e si basa su 5 fondamentali principi che sono: la riconoscibilità, la reversibilità, la compatibilità, il minimo intervento, l’interdisciplinarietà.

Vi spiego i loro significati.

Riconoscibilità: ogni intervento deve essere riconosciuto quindi ogni parte aggiunta deve essere distinguibile dall’originale.

Reversibilità: qualsiasi intervento di restauro, sia conservativo che estetico, deve poter essere rimosso. 

Compatibilità: i materiali impiegati non devono recare danno fisico né estetico ai materiali originali.

Minimo intervento: limitare l’intervento di restauro al minimo indispensabile. Quest’ultimo è uno dei principi più importanti.

Interdisciplinarietà: l’interagire tra diverse discipline, allo scopo di ottenere un lavoro più completo e rispettoso possibile.

Questo ci fa capire che il restauro è molto importante per il nostro patrimonio culturale poiché senza di esso tutte le opere d’arte rovinate dal tempo, dagli agenti inquinanti o naturali, dai cosiddetti “nemici dell’arte”, andrebbero perdute. 


Penso anche a quanto sia difficile ma appassionante il lavoro del restauratore e quante competenze tecniche deve possedere per non apportare grossi cambiamenti alle opere d’arte, perché altrimenti rischierebbe di falsificarle e far perdere così la loro originalità e la loro magnifica bellezza. Tantissime opere fra dipinti, sculture, vasi e oggetti antichi sono stati restaurati nel tempo. Fra le pitture i restauri che ho apprezzato di più sono quelli del Cristo di Cimabue a Firenze nella Chiesa di Santa Croce, degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, dell’Ultima Cena di Leonardo ed infine quella che mi ha impressionato e mi è piaciuto di più è stato quello degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina.

Filippo Tufano 3C